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Le opere grafiche esposte – metodi di conservazione

Stampe, incisioni e disegni affissi alle pareti fanno da cornice ai nostri ambienti arredati in modo classico o moderno. I degradi più evidenti sulle opere grafiche sono imbrunimenti, muffe, condense localizzate e lacune provocate dai pesciolini d’argento che si insediano e si nutrono dei componenti del supporto.

Le cause sono in linea generale le stesse viste nei precedenti articoli:

  • La luce, e quindi l’esposizione a una o più fonti luminose, tra cui quella solare e artificiale (lampade), è il principale motivo del fenomeno di degrado denominato imbrunimento, la forma di deterioramento più conosciuta e osservata sui reperti cartacei.
  • L’umidità. Anche se i volumi sono conservati in ambienti poco umidi, dobbiamo tenere sempre a mente che la muratura retrostante a cui sono a contatto fà da veicolo trasferendola sui nostri manufatti. Il vapore acqueo condensa all’interno della cornice depositandosi e provocando effetti degradanti concatenati.
  • Il pulviscolo atmosferico è la forte attrattiva che richiama insetti vari, tra cui i temuti pesciolini d’argento che vivendo in ambienti umidi e polverosi si nutrono di colle contenute nei supporti cartacei.


Le cause sembrano tutte inevitabili ma piccoli e semplicissimi accorgimenti possono ridurre notevolmente il degrado.

Sottolineo sempre l’importanza di adoperare tende o adesivi frangisole per schermare le radiazioni che provocano imbrunimenti. A livello molecolare la struttura della carta viene compromessa dalla formazione di gruppi carbonilici determinati dal fenomeno di ossidazione che la luce scaturisce. I gruppi carbonilici sono cromofori e quindi capaci di assorbire selettivamente le radiazioni con lunghezze d’onda nel campo del blu, e quindi responsabili dell’ingiallimento della carta. I filtri solari servono a questo, riducendo le radiazioni dello spettro visibile e diminuendo la possibilità che le radiazioni dannose colpiscano i nostri manufatti e li degradino.

L’allontanamento delle cornici dalla muratura è un buon sistema per evitare che, l’umidità contenuta e che per risalita capillare raggiunge anche i piani più alti, possa trasferirsi ed essere assorbita dai supporti cartacei che si ondulano variando di dimensione con la formazione di ambienti favorevoli per muffe e funghi. L’apposizione di feltrini  retrostanti alla cornice incollati nei quattro angoli permette all’aria di circolare e quindi allontanare l’aria più umida. [i feltri adesivi sono facilmente acquistabili nei negozi di oggettistica per la casa e sono adoperati per le sedie].


Il cartonato posto nella parte posteriore è fondamentale per isolare ulteriormente il contenuto. Si consiglia pertanto di rivolgersi ad un esperto che utilizzi materiali idonei alla conservazione.
La condensa è una causa determinata dalla penetrazione di aria umida che, intrappolata tra il vetro e il supporto non riesce a circolare, provocando adesioni del supporto cartaceo al vetro. Si risolve facilmente questa problematica grazie all’introduzione di passe-partout realizzati da un esperto che utilizzi il cartonato del giusto spessore e soprattutto con caratteristiche chimico-fisiche idonee, non acido e di pura cellulosa. Se esteticamente il passe-partout rovinerebbe l’opera, l’esperto saprà realizzare un sistema non visibile ma presente che crei la camera d’aria adatta per la sua circolazione.

L’opera non deve mai essere incollata al supporto retrostante – diffidate di coloro che ve lo consigliano promettendovi di evitare effetti indesiderati come ondulazioni e movimenti. La carta è un materiale vivo e come tale deve essere libero di potersi muovere cercando l’equilibrio giusto con il micro-ambiente che lo circonda. Le opere incollate non essendo libere di potersi muovere si lacerano con evidenti strappi, e le colle impiegate provocano ulteriori danni che determinano la perdita completa dell’opera.

Infine, evitate lastre di plexiglass nei montaggi di opere con tecniche grafiche delicate e polverose, come i carboncini e i pastelli. Questo materiale ha una carica elettrostatica che attrae le piccole particelle.

Il tema è stato approfondito con l’artista Angela Ongaro sul suo canale IGTV-instagram.

Dott.ssa Maria Rosa Borraccino

Conservazione materiali cartacei – II parte

Questo articolo si ricollega al precedente proseguendo la complessa tematica sulla conservazione cartacea.

Vi ho elencato alcuni consigli finalizzati a rallentare i fenomeni di degrado, ma quali sono le cose da evitare?

Cosa evitare?

  • Evitare la conservazione dei documenti in buste o cartelline in plastica. La carta è un materiale organico che ha continui scambi con l’ambiente in cui è conservato e la plastica glielo evita creando un ambiente non idoneo provocando la proliferazione di muffe e funghi;
  • Evitare di esporre le carte alla luce, soprattutto quella solare che contiene raggi ultravioletti capaci di alterare la struttura della molecola della cellulosa e causando fenomeni di foto-ossidazione con imbrunimenti, ingiallimenti localizzati e scolorimento degli inchiostri;

  • Evitare di maneggiare le carte con guanti in lattice o in cotone, soprattutto se sono molte e in cattivo stato di conservazione. La mancanza di tattilità e della destrezza manuale provoca ulteriori danneggiamenti sulle carte impigliandosi su bordi fragili, sollevando frammenti e pigmenti, ed inoltre lo sporco delle carte viene trattenuto dai guanti che non fanno altro che trasferirlo di pagina in pagina durante il maneggiamento.
  • Maneggiare e consultare i documenti in luoghi puliti, tenendo lontani cibi e bevande le cui tracce sono fonte di attrazione per insetti e animali.
  • Non utilizzare carte scritte, post-it, elementi vegetali che fungano da segnaposto. Questi rilasciano sostanze che a contatto con la carta provocano danni irreversibili tra cui macchie e aloni.

Maria Rosa Borraccino

Conservazione materiali cartacei – I parte

Spesso ci ritroviamo a conservare antichi documenti che assumono valore affettivo ma anche economico, come può avvenire per un collezionista. La carta è un materiale molto delicato e fragile, ma nello stesso tempo anche resistente se utilizziamo le giuste accortezze di conservazione.
La domanda che spesso mi viene posta da collezionisti e amatori è

“Come posso conservare i documenti?”

E’ una domanda che accolgo sempre con piacere perché mi fa comprendere la consapevolezza e l’importanza che si ha sulla prevenzione. Un documento ben conservato rallenterà i fenomeni di degrado evitando inestetiche e strutturali variazioni irreversibili che neanche un restauro sarà capace di modificare.
Data la complessità della tematica ho deciso di suddividere l’articolo in due parti che pubblicherò in due articoli diversi.
  1. consigli da seguire
  2. cose da evitare

Cominciamo dai consigli da seguire!

  • Almeno una volta al mese, maneggiare i documenti per far sì che l’aria circoli tra i fogli evitando l’accumulo di inquinanti e comodi nascondigli  per gli insetti, soprattutto per i fastidiosi pesciolini d’argento lucifughi;
  • Maneggiare i documenti con mani pulite, lavandole dopo aver maneggiato fino a 10 pagine. Le mani, seppur pulite e preferibili rispetto all’utilizzo dei guanti, rilasciano depositi grassi, con effetti sull’attività microbica e batteriologica, attraendo e trattenendo polveri e altri depositi dall’ambiente – perché non utilizzare i guanti? ve lo svelerò nel prossimo articolo!
  • Consiglio l’interfoliazione di ciascun foglio, ponendo carte idonee o della carta riso mediamente spessa, tra una pagina e l’altra. Questo evita che inchiostri molto acidi, soprattutto se si tratta di manoscritti con inchiostri ferro-gallici, possano trasferirsi sulle pagine adiacenti provocando inestetiche e degradanti ombreggiature irreversibili.
  • Conservare i documenti in cartoni e cartellette idonee, realizzate su misura in una cartotecnica specializzata. Tali cartoni sono capaci di attenuare le variazioni climatiche e si rivelano validi metodi per proteggere i documenti cartacei da luce, inquinanti e soprattutto dalla polvere che si comporta come una “spugna” assorbendo umidità dall’ambiente e modificando le condizioni di stabilità della carta.

Esempio di cartone porta documenti

Diversi studi hanno constatato come l’impiego di questi cartoni aiuti a rallentare i processi endogeni, come l’invecchiamento della carta e l’acidificazione. Inoltre fungono da protezione in accidentali cadute. È importante che questi siano realizzati da una cartotecnica specializzata poiché i documenti conservati all’interno non devono essere pressati e ne tantoméno piegati, pieghe e schiacciamenti creano ambienti perfetti per la proliferazione di microrganismi.

Esempio di cartella porta documenti

 

Dott.ssa Maria Rosa Borraccino